Innovazione per l'astronave Terra

Nel film “The Martian” il protagonista (Matt Damon) si ritrova abbandonato su Marte e per sopravvivere deve escogitare molte strategie di sopravvivenza. Ciò si traduce, ad esempio, in nuove modalità per generare acqua, coltivare patate, comunicare con la Terra.

Ora, pur ricordandoci che si tratta di una storia di fantascienza, se osserviamo quanto il protagonista si trova a realizzare, le nuove soluzioni ideate, il grado di trasformazione che introduce nell'ambiente, le cose nuove che concepisce al fine di generare valore (cioè la propria sopravvivenza), non credo vi siano dei dubbi che egli si possa definire un innovatore.

Eppure, secondo molti dei dogmi vigenti tra gli “esperti” dell’innovazione non potrebbe definirsi così. Molti potrebbero sostenere che il protagonista marziano è solamente un problem solver e non un innovatore, in quanto nell'innovazione il valore deve essere condiviso, cioè la collettività ne deve sancire l’utilità. Altri potrebbero sostenere che nel film il protagonista si limita a ricombinare tecniche note, e quindi al più si potrebbe dire che incrementa e migliora alcune funzionalità di ciò che ha a disposizione.

Se poi prendiamo le fantasiose frasi ad effetto vigenti nel circus del business, come ad esempio che “l’innovazione è l’abilità di trasformare idee in fatture”, di fatturare su Marte non se ne parla proprio. Pure alla luce del dogma della “innovazione competitiva” il marziano non è un innovatore, manca un competitore, e semmai vorrebbe un cooperatore. Si lo so, in un mercato competitivo … ma non credo che in certi ambienti, e non sto solo riferendomi a Marte, le teorie porteriane aiutino granché, specialmente quando queste sono comunemente fraintese.

Una cosa che trovo divertente è immaginare che il Robinson Crusoe marziano, una volta tornato sul pianeta Terra, potrebbe magari brevettare (la distribuzione del film in realtà invaliderebbe il requisito di novità, ma possiamo trascurare questo dettaglio per svolgere questa speculazione mentale) e commercializzare molte delle soluzioni ideate su Marte. Tutto ciò, secondo molti dei canoni vigenti, sancirebbe il suo ruolo di innovatore, mentre restando su Marte non potrebbe vantare questa definizione. Quando siamo chiamati ad innovare, dobbiamo scientemente decidere l’uso delle strategie più idonee da adottare, tuttavia certi “filtri”, come quelli che stiamo esaminando con queste considerazioni, possono rivelarsi particolarmente dannosi.

Il paradosso è che se fossimo su Marte, o anche all'interno della nostra azienda, e fraintendessimo certe “regole di ingaggio”, ad esempio convincendoci che non stiamo giocando la partita dell’innovazione ma semplicemente perfezionando un processo noto, non ci autorizzeremmo ad usare certe strategie. In effetti vige la regola che certi “attrezzi” siano da usarsi in maniera commisurata ai compiti. Nessuno si porterebbe dietro una ruspa per piantare la tenda in un campeggio, vero?

Bene, c’è una buona notizia. Molti attrezzi e discipline non sono grandi quanto una ruspa e consistono in semplici modalità di ragionamento. Questi canoni di pensiero si possono applicare in tutte quelle circostanze dove si vogliano mutare i sistemi in maniera desiderata. Ciò suona all'incirca come “sempre”.

Facciamo un esempio. Un canone mentale da utilizzare nel solving creativo e nei percorsi di innovazione consiste nell'utilizzare al meglio le "risorse". Ciò può avvenire utilizzando per i nostri obiettivi anche le risorse apparentemente dannose, oppure classificando le risorse in funzione della loro appartenenza al sistema. Eppure, se facciamo mente locale, non dovremmo forse sempre utilizzare in maniera efficiente ed efficace le risorse che abbiamo a disposizione? Da questo punto di vista direi che “The Martian” è esemplare sul significato di questo strumento di ragionamento.

La morale che allora vorrei trasmettervi è che dovete sentirvi autorizzati a ragionare come innovatori, usando opportuni strumenti di ragionamento e senza dare troppo credito a molte delle cose che vi hanno raccontato sull'innovazione incrementale, dirompente, competitiva, di business, e così via. Se state cercando di generare “cambiamento desiderato” comportatevi da innovatori, usando una strumentazione adeguata e …

Scusate. Sto finendo l’autonomia, devo tornare nell'astronave.

Al prossimo contatto.

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