Martelli, viti e ... pre adattamento
A volte, durante i corsi o i seminari, invito a tentare di piantare una vite usando un martello. Se la vite è abbastanza corta e sottile la cosa non è impossibile, è solo un po’ faticoso. L’obiettivo diviene improbabile se invece si tenta con una vite lunga e che presenta un filetto ben pronunciato.
Con questa semplice esperienza è facile far percepire con mano la differenza tra inefficienza e inefficacia, cioè tra un risultato ottenuto con un considerevole dispendio di energie e un risultato non ottenuto a prescindere dalle energie impiegate.
Pare si debba a Bill Gates l’aforisma “se il nostro solo strumento è un martello ogni problema assomiglierà ad un chiodo da battere”. L’esperienza di cui sopra si presta quindi anche come metafora per altri ragionamenti.
Dunque, la cassetta dei nostri attrezzi mentali quanto è dotata di strumenti? Come ci appaiono i problemi, alla luce di quanto e come siamo attrezzati? Abbiamo gli attrezzi giusti per trattare e risolvere problemi nuovi? Queste semplici domande conducono all'argomento di cui voglio parlarvi, cioè della nostra capacità di essere adatti (e pre-adattabili) nel risolvere problemi.
Prima però mi devo togliere un sassolino dalla scarpa. In rete, sui siti, nei blog, nelle presentazioni, sulle brochure, perfino sui muri di alcune università e musei, si legge sempre più frequentemente la seguente frase, attribuita a Charles Darwin, “non è la specie più forte o la più intelligente a sopravvivere ma quella che si adatta meglio al cambiamento”.
Bella frase. Ci stimola ad essere adattabili, ci incoraggia nel far fronte alle avversità. Peccato però che Darwin non abbia mai detto una cosa simile, anche perché questa contraddice la sua teoria sull'origine delle specie attraverso la selezione (che NON è adattamento).
Vero è invece che in natura molte strategie di evoluzione che, ricordiamolo, premiano i tentativi, ricalcano ciò che il biologo evoluzionista S.J. Gould ha battezzato con il termine “exaptation”, traducibile in PRE-adattamento.
Attraverso il pre-adattamento un certo organo, ad esempio la vescica natatoria dei pesci, può assumere una nuova funzione evolutiva, diventando quindi un polmone. Nell'esempio iniziale potremmo sostenere che il manico del martello potrebbe essere pre-adattato e la sua parte terminale evolvere in un giravite.
Tornando invece alla metafora della cassetta contenente i nostri attrezzi mentali, ci stavamo domandando quanto questa fosse attrezzata per trattare e risolvere problemi nuovi, cioè se e quanto la nostra tool box ci rende pre-adattabili, predisposti, per consentirci di continuare ad evolvere in ambienti sempre più variabili, veloci e tumultuosi.
In realtà, da soli, non è semplice capire se gli attrezzi di cui siamo dotati siano o meno adeguati, ciò per il semplice fatto che, come ci segnala l’aforisma di Gates, i problemi ci sembreranno ciò che i nostri attrezzi sono in grado di trattare. Per questo, per non cadere nei tranelli dei nostri pregiudizi, la nostra attrezzatura dovrebbe essere valutata più sugli effetti che produce, cioè su quanta fatica impieghiamo nel raggiungere i risultati (efficienza), sempre ammesso che li raggiungiamo (efficacia).
Capacità di risolvere problemi complessi, pensiero critico, creatività, abilità di giudizio e flessibilità cognitiva, sono cinque competenze indispensabili indicate dal World Economic Forum come cruciali e da coltivare nelle aziende che intendono prosperare. Tali competenze, educabili e rinforzabili attraverso l’acquisizione di opportuni strumenti di ragionamento, sono tra l’altro le medesime su cui posa la nostra capacità di innovazione.
Ora, a differenza di martelli, giraviti, chiavi, pinze e tenaglie, certi attrezzi non si possono semplicemente comprare in una ferramenta. Acquisire certe competenze, gli strumenti e le tecniche per utilizzarli, implica un investimento e un cambiamento più “profondo” del semplice mettere a cespite un certo attrezzo fisico. Non è quindi un investimento facile. Se però si desidera essere meglio attrezzati per trattare i cambiamenti cui si dovrà far fronte è questa una sfida che si deve accettare.
Prima ci si accorgerà, che molti dei chiodi battuti con un martello forse sono viti, e meglio sarà.